Allora le scuole professionali erano poco sviluppate e poco considerate nella società. La maggior parte della formazione professionale, se non la totalità, avveniva attraverso l’apprendistato presso la bottega di artigiani. Non vi era interesse per una “scuola professionale” strutturata, anche perché l’industria non era molto sviluppata. Lo stesso don Bosco non chiamava le sue opere dedicate alla formazione dei giovani operai: “scuole professionali salesiane”, ma Laboratori, Officine, Ospizi per arti e mestieri, Casa per artigiani. Furono i suoi successori, raccogliendo le sue intuizioni sulla formazione professionale, a darle una forma più strutturata simile a quella dei nostri giorni. Don Bosco, attento alla realtà dei suoi tempi, procedette gradualmente in tale campo, per successive approssimazioni. Dovettero passare diversi anni perché la sua idea, la sua intuizione di una scuola professionale attenta anche ad una formazione globale, non solo tecnica delle persone, si concretizzasse.
INDICE
- 1. La società piemontese ai tempi di Don Bosco
- 2. L’istruzione professionale in Piemonte
- 3. Le scuole professionali salesiane ai tempi di Don Bosco
- 4. Evoluzione delle scuole professionali salesiane
- 5. Organizzazione delle scuole professionali salesiane
Periodo di riferimento: 1815 – 1899
N. Zanni, “Orientamenti e attuazioni delle scuole professionali salesiane” in “Sviluppo del carisma di Don Bosco fino alla metà del secolo XX.” Atti del Congresso internazionale di Storia Salesiana Roma, 19-23 novembre 2014, LAS, Roma 2014, 231-245.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano