Da vari punti di vista noi vorremmo che le «dottrine dell’educazione», da qualsiasi parte vengano proposte, dessero prova di serietà «dottrinale»: a) sul piano dell’impegno teoretico (o anche del disimpegno, se si crede di doverne prescindere per ragioni metodologiche o soltanto contingenti); b) sul piano storico, se il riferimento alla storia è ritenuto (come dev’essere) fecondo e positivamente suggestivo; c) sul piano della ricerca scientifica, in questo caso prevalentemente di indole sociologica e psicologica; d) ed infine sul piano pratico, organizzativo-costruttivo, quando dalla teoria si intendano ricavare programmi concreti di azione.
Diverso è il caso di una «dottrina» che vuol soprattutto porsi immediatamente come «programma di azione», silloge di «orientamenti» generali e pratici, rivolta a dare un senso preciso e una esatta direzione all’azione politica, senza tuttavia trascurare l’indicazione sommaria dei motivi ideali, scientifici, storici e in qualche modo metafisici che l’ispirano e la sottendono.
Periodo di riferimento: 1956
P. Braido, «Una dottrina socialista dell’educazione», in «Orientamenti pedagogici» 3 (1956) 525-540.
Istituzione di riferimento:
Facoltà di Scienze dell’Educazione UPS