Sembra ormai accertato che don Bosco è all’origine di una straordinaria esperienza educativa più che di una teoria pedagogica sistematica. Può ritenersi altrettanto indubitabile che la sua effettiva comprensione non possa essere garantita dalla sola analisi (teologica, filosofica, pedagogica, psicologica, sociologica e simili) dell’apparato concettuale ad essa soggiacente. Integrativa, anzi primaria, dovrebbe considerarsi l’attenta ricerca dei fattori contestuali che le conferiscono la caratteristica fisionomia vitale, esperienziale. Tra essi entrano certamente in gioco le persone, l’ambiente (o gli ambienti), la temperie culturale e affettiva.
Indice:
- I. INTRODUZIONE
- 1. All’interno di uno spazio spirituale animato da don Bosco
- 1.1. Lettere circolari di don Bosco ai salesiani
- 1.2 Le «Conferenze» dei direttori e dei prefetti
- 2. L’impronta personale di don Rua nelle «visite»-ispezioni alle case
- 2.1 La «presenza» di don Bosco nelle sue opere
- 2.2 Lo «stile» don Rua
- 3. Le case visitate
- 3.1 Borgo S. Martino
- 3.2 Lanzo Torinese
- 3.3 Sampierdarena
- 3.4 Varazze
- 3.5 Alassio
- 3.6 Valsalice
- 3.7 Vallecrosia
- 3.8 La Spezia
- 3.9 Lucca
- 4. Temi dominanti
- 5. Dalla preistoria alla storia della «visita canonica» salesiana
- 6. L’edizione
- II. TESTI
Periodo di riferimento: 1874 – 1906
P. Braido, “Don Michele Rua primo autodidatta «Visitatore» salesiano. Relazione di «ispezioni» nelle prime istituzioni educative fondate da don Bosco” in «Ricerche Storiche Salesiane», 9 (1990) 16, 97-179.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano