Il realismo cristiano, teoreticamente o vitalmente assunto, è quasi il « comune denominatore » per la spiritualità di un santo. Esso è l’humus nel quale si radicano i contenuti della sua esperienza religiosa e le elaborazioni più o meno sistematiche della sua dottrina e della sua prassi ascetica. Ma il realismo non è soltanto Weltanschauung: esso indica inoltre un caratteristico atteggiamento di personalità che qualifica più specificamente alcune figure. Il contributo di Maria Esther Posada studia il realismo spirituale in S. Maria Domenica. Esso non è soltanto il suo buon senso, la sua concretezza, in una parola, la sua saggezza, ma un atteggiamento più profondo che potremmo dire costitutivo della sua personalità e della sua spiritualità. E ’ la sua interiore fedeltà alla realtà, a tutta la realtà. Si tratta perciò di una fedeltà che è un atteggiamento profondo di personalità e che possiamo dire psicologica e spirituale prima che ascetica. Una fedeltà che è apertura dell’essere alla realtà, comprensione oggettiva della medesima e assunzione della vita umana alla luce di ciò che la trascende.
Periodo di riferimento: 1837 – 1881
M. E. Posada, “Il realismo spirituale di S. Maria Domenica Mazzarello” in Anton Böedem – Alois Kotkhgasser (eds.), “Theologhie und Leben. Festgabe für Georg Söll zum 70″ = Biblioteca di Scienze Religiose 58, Roma, LAS 1983, pp. 504-514.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana – UPS