Mi sono perciò interrogata sulla percezione della figura di don Bosco in una parrocchia tenuta da sacerdoti diocesani e in una diocesi del Mali (Africa Ovest).
In queste due realtà si può costatare che i semi del carisma salesiano gettati trenta anni fa nel silenzio si sono fatti strada e sono diventati fecondi. La mia è una comunicazione semplice e senza pretese scientifiche, ma la considero un’informazione appassionante, anche se limitata come contesto e come tempo, forse non totalmente rispondente all’obiettivo del nostro Convegno. Essa tuttavia attesta il vigore carismatico di don Bosco che attraversa il tempo e lo spazio. È convinzione comune che don Bosco vivrà, parlerà, educherà e conquisterà i giovani anche fuori dalle “sue case”, perché il suo stile educativo efficace e convincente porta frutti.
Indice
- Difficoltà della ricerca e scelta di campo
- 1. La forza di incidenza dell’Oratorio Salesiano
- 1.1 Presentazione della diocesi di San
- 1.2 La presenza salesiana a Touba
- 2. La risonanza di una circolare di don Bosco nell’archidiocesi di Bamako
- 2.1 La presenza salesiana nell’Archidiocesi
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1965 – 2014
G. Pescarini, “L’irradiazione del metodo educativo di Don Bosco nella parrocchia di Mandjakui e nell’archidiocesi di Bamako (Mali)“, in “Percezione della figura di Don Bosco all’esterno dell’Opera salesiana dal 1879 al 1965“. Atti del 6° convegno internazionale di storia dell’Opera salesiana, Torino, 28 ottobre-1° novembre 2015, a cura di Grazia Loparco, Stanisław Zimniak, LAS, Roma 2016 (Studi, 8), 807- 813.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)