Tra il 1870 e il 1914 si assiste ad un massiccio flusso migratorio, che coinvolge molti paesi europei, soprattutto verso il continente americano. Anche se di dimensioni ridotte, negli stessi anni si verifica pure una significativa emigrazione di europei verso l’Africa settentrionale e l’Oceania.Se i motivi che determinano il fenomeno sono tanti, i problemi che esso crea sono numerosi. Ne evidenziamo tre. Anzitutto quello della capacità d’accoglienza di immigrati da parte delle società di destinazione, spesso impreparate a ricevere ondate immigratorie così massicce, con la conseguenza che l’improvvisa sovrabbondanza di manodopera a basso prezzo favorisce la proliferazione di abusi e sfruttamento a danno degli ultimi arrivati. In secondo luogo i flussi migratori sono generalmente caratterizzati dall’ingovernabilità e dall’imprevedibilità, per cui legiferare sull’emigrazione, tanto in uscita come in entrata, appare un’impresa destinata facilmente al fallimento, sia per ignoranza o incompetenza dei legislatori, sia per la natura stessa del fenomeno. In terzo luogo si pone la sfida dell’integrazione di enormi masse di emigrati nelle società di arrivo; una sfida a più dimensioni, in quanto i soggetti del processo integrativo sono molteplici e differenziati per razza, cultura, religione, lingua e nazionalità. Al fine di facilitare il processo di adattamento alla nuova società, vengono adottati modelli diversi (assimilazione, melting pot, salad bowl, multicultura, ecc.), con risultati spesso discutibili. Il processo di adattamento interessa particolarmente il settore educativo, dove viene spesso favorita l’elaborazione di programmi scolastici tendenti ad un’assimilazione rapida (ed annullamento) dell’elemento esogeno, mentre, d’altro canto, vengono erette numerose scuole “nazionali”, sovvenzionate in molti casi dai governi dei paesi d’origine.
- Introduzione
- I. L’emigrazione italiana (1870-1914)
- 1. Cause del fenomeno, principali aree di provenienza, flussi numerici
- 2. L’atteggiamento dello Stato italiano
- 3. L’intervento della Chiesa cattolica
- 4. Due associazioni laicali di assistenza agli emigrati italiani
- II. L’azione salesiana in favore degli emigrati
- 1. Il primo quindicennio di rettorato di don Rua (1888-1903)
- 1.1. Le sollecitazioni scalabriniane e dell’ANMI
- 1.2. Le sollecitazioni ad intra
- 1.3. I primi tangibili risultati
- 2. Un forte rilancio (1904)
- 2.1. La Commissione salesiana dell’emigrazione
- 2.2. Quadro statistico negli anni immediatamente seguenti
- 3. Un ulteriore passo avanti: la partecipazione all’Italica Gens (1909)
- 4. Tipologia della pastorale emigratoria salesiana
- 5. Un problema rimasto aperto
Periodo di riferimento: 1870 – 1914
F. Motto, La questione emigratoria nel cuore di don Rua, in G. Loparco – S. Zimniak (eds.), Don Michele Rua primo successore di Don Bosco. Tratti di personalità, governo e opere (1888-1910), Atti del 5° Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana Torino, 28 ottobre – 1° novembre 2009, LAS, Roma, 2010, 379-400.
Istituzione di riferimento:
Associazione Cultori Storia Salesiana (ACSSA)