L’opera di don Bosco mise le prime salde radici nella Torino carloalbertina, capitale del regno sardo, in una stagione che preludeva a radicali mutamenti politico- istituzionali. Una Torino che al fasto, pur misurato, della corte, alle penombre dei salotti aristocratici, al fermento delle piazze commerciali, all’alacrità delle botteghe artigiane e degli opifici, opponeva povertà materiali e miserie morali incalcolabili
Indice:
- Premessa
- Torino, da capitale dello stato a capitale dell’industria
- Le nuove periferie
- Il Borgo San Donato e la Casa salesiana del Martinetto
- I salesiani a Borgo San Paolo
- La Barriera di Milano e l’Oratorio Monterosa intitolato a Michele Rua
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1840 – 1920
R. Roccia, «Spendersi senza risparmio» L’azione salesiana nelle nuove periferie di Torino fra Ottocento e Novecento. I primordi degli oratori maschili del Martinetto, di San Paolo, di Monterosa, in L’Opera Salesiana dal 1880 al 1922. Esperienze particolari in Europa, Africa, Asia, Atti del 3° Convegno Internazionale di Storia dell’Opera Salesiana Roma, 31 ottobre – 5 novembre 2000, Vol. II, LAS, Roma, 2001, 11-32.
Istituzione di riferimento:
Istituto Storico Salesiano