Il sistema preventivo di Don Bosco, delineato nel suo opuscolo del 1877, si fonda sui tre principi di ragione, religione e amorevolezza, offrendo una visione integrata e umanistica dell’educazione giovanile. La “ragione”, per Don Bosco, è un concetto radicato nelle concezioni preilluministe di pensatori come Charles Rollin e Ludovico Antonio Muratori, piuttosto che nelle idee positiviste del XIX secolo. Questo approccio valorizza la ragione come qualità morale e virtù, un’espressione di una personalità libera e ben formata.
Don Bosco promuove un’educazione dolce e affettuosa, influenzata da educatori contemporanei come Carlo Rollin e Alessandro Teppa, che sottolineavano l’importanza di una conoscenza individualizzata e di un corretto uso dell’autorità morale. L’interrelazione di ragione, religione e amorevolezza è centrale nel sistema preventivo, che mira a educare i giovani attraverso una comprensione ragionevole e persuasiva delle proposte educative, fondata sulla carità cristiana e la Provvidenza divina. L’approccio di Don Bosco richiede agli educatori prudenza e pazienza, specialmente nelle correzioni, per guadagnare il cuore degli allievi e far percepire le correzioni come atti di amorevole guida. L’originalità di don Bosco risiede nell’integrazione e nell’applicazione pratica di queste idee, creando un modello educativo efficace e ancora rilevante nella pedagogia contemporanea.
Indice
- 1. Ragione e ragionevolezza educativa ai tempi di Don Bosco
- 2. Ragione e ragionevolezza nel Sistema Preventivo
- 3. … E oggi?
- 4. Educatori ragionevoli oggi
- Conclusione
- Riferimenti bibliografici
Periodo di riferimento: 1844 – 2010
C. Nanni, “Ragione e ragionevolezza ai tempi di Don Bosco… e oggi?“, in “Forum salesiano“, 16/01/2020, <https://sites.google.com/site/forumsalesianoitaliano/documenti/valdocco-torino-2013>. (Ultima consultazione: 17/05/2024).