Per comprendere il motivo dell’enfasi posta da don Bosco sulla religione, come fattore dinamico essenziale di un’efficace e trasformante educazione dei giovani, e per afferrare il segreto degli eccellenti risultati da lui ottenuti in quest’ambito, è innanzitutto necessario considerare la globalità della sua esperienza, collocandola nel contesto socio-culturale in cui egli ha operato.
Se per don Bosco era così centrale il ruolo della religione, come possiamo oggi salvaguardare la dimensione religiosa del sistema preventivo, senza depauperarlo riducendolo ad uno stile educativo, ad alcuni aspetti operativi, ad un semplice armamentario pedagogico di consigli pratici? E che cosa aggiungere alle varie riflessioni, anche recenti, sul ripensamento del sistema preventivo nell’orizzonte attuale?
Indice:
- 1. La religione, «elemento educativo inderogabile», nella visione educativa di don Bosco
- 2. Religione come senso ultimo della vita e «struttura metodologica portante»
- 3. L’assoluto primato del religioso cristiano nella pratica educativa salesiana degli inizi
- 4. Risvolti educativi dell’istanza religiosa e sue potenzialità nell’accompagnamento dei giovani a riconoscere e accogliere la loro vocazione
- 5. Un esempio: le ricadute educative della pietà eucaristica
- Conclusione
Periodo di riferimento: 1848 – 1897
A. Giraudo, La centralità della “religione” nel sistema preventivo di Don Bosco per l’accompagnamento educativo e spirituale dei giovani, in «Salesianum» 79 (2017) 328-351.
Istituzione di riferimento:
Università Pontificia Salesiana