La carità occupa un posto di eccellenza nel quadro delle virtù offerte ai giovani, come appare in particolare nel limpido cammino di santità di Domenico Savio. Farsi carico dei piccoli e grandi problemi del prossimo, saper vivere gioiosamente in comunione coi compagni, crescere nella convivialità e nell’amicizia è il primo comandamento di vita nella casa dei giovani di don Bosco. Ovviamente non potevano mancare nella mappa delle virtù cristiane proposte a giovani e adulti le altre virtù teologali, che, tuttavia, non modificano l’ispirazione intensamente “morale” dell’intero impianto di base, poggiato sui “doveri” e sul tirocinio delle virtù acquisite. Nella biografia del giovane martire Pancrazio don Bosco invita ad ammirare «quella viva fede, quella ferma speranza, quella infiammata carità», che era stata preceduta da una virtuosa fanciullezza.
Per don Bosco la scelta dello “stato di vita” non può essere lasciata all’arbitrio individuale. È, alla radice, una “vocazione”: Dio chiama. Essa, quindi, è prima di tutto una scoperta e una risposta. Va, dunque, educata, entro l’inevitabile “triangolo”: Dio, l’educatore, singolo e comunità, il giovane, da abilitare a vedere nei “segni” il disegno di Dio su di lui. «Finché abbiam tempo domandiamo al Signore che c’insegni la strada per la quale dobbiamo camminare». Del dicembre 1864 è una serie di discorsetti serali ai giovani dell’Oratorio sui mezzi per scoprire la vocazione, ricondotti a tre principali: la prova delle buone opere, la testimonianza degli altri, il parere positivo del confessore.
Lettura dei brani sulla pedagogia della virtù e della vocazione in don Bosco
Tenendo conto delle argomentazioni dei diversi teorici dell’educazione circa la validità del concetto di carattere per l’odierna educazione alla cittadinanza, l’autore riprende alcune intuizioni educative di don Bosco, incluse nell’ideale dell’onesto cittadino, e le presenta nella prospettiva più recente, tenendo conto dello stato odierno di conoscenze sul carattere dell’uomo e sulle società moderne. Emergono i seguenti principi:
- Principio comunitario: la preoccupazione di don Bosco per gli ambienti educativi segnati dalle relazioni positive tra gli educatori e gli educandi crea una pedagogia d’ambiente con l’importanza dello stile di famiglia e del significato di diversi ruoli nella comunità educativa di Valdocco.
- Principio della prassi: I processi formativi a Valdocco, all’insegna dell’acquisizione delle competenze di natura metodologica, operativa e di crescita umana, personale e morale avvenivano in una logica che oggi si potrebbe chiamare di comunità della pratica professionale o forma dell’apprendimento esperienziale.
- Principio narrativo, ricollegato al paradigma di don Bosco di «illuminare la mente per rendere buono il cuore» che si traduceva in una quantità di narrazioni valorizzate per il loro potenziale educativo.
Lettura attualizzante di Dariusz Grządziel sull’educazione salesiana del carattere e della cittadinanza
Scarica qui la presentazione sugli itinerari educativi della virtù e della vocazione in prezi e in pdf
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