Il ritorno dalla Cina continentale è motivo di profonda riflessione sul significato della missione della Chiesa e dei suoi carismi in un contesto così complesso e storico. Il popolo cinese, nonostante la sua vastità, continua a essere in gran parte estraneo alla grazia redentrice del Risorto, nonostante una storia lunga e sofferta di presenza missionaria cristiana. La recente “rivoluzione culturale” ha lasciato un’immenso campo fertile da coltivare per la diffusione del Vangelo.
La presenza salesiana in Cina, dal 1906 ai primi anni ’50, ha testimoniato il carisma di Don Bosco tra i piccoli e i poveri, suscitando vocazioni e lasciando un’eredità di fedeltà e perseveranza eroiche. Oggi, con il presagio di un’epoca di progresso per il popolo cinese, si avverte un nuovo impulso per la diffusione del Vangelo. Il viaggio del Rettor Maggiore in Cina è stato un vero pellegrinaggio, con tappe significative a Pechino, Canton, Shiu Chow, Macao e Hong Kong. Gli obiettivi principali includevano la celebrazione della solennità dell’Assunzione, la rilettura dei sogni missionari di Don Bosco alla luce della fedeltà dei confratelli cinesi, la venerazione dei protomartiri, la comprensione della cultura cinese e la partecipazione alla vita delle chiese locali. Il viaggio ha offerto spunti di riflessione profonda sulla missione salesiana e ha contribuito a preparare il terreno per vivere con maggiore realismo l’Anno Mariano e risvegliare la fedeltà in vista delle celebrazioni dell’88.
INDICE
- Introduzione.
- La festa dell’Assunta a Pechino.
- I sogni missionari di Don Bosco.
- I due protomartiri salesiani.
- Brevi contatti con la realtà culturale cinese.
- L’attuale presenza di «chiesa».
- In comunione di speranza con la Chiesa universale.
- Le prospettive della nostra Ispettoria di Hong Kong.
- L’importanza della «passione» per l’azione apostolica
- Conclusione.
Periodo di riferimento: 1987
E. Viganò, “Da Pechino verso l‘88” in «Atti del Consiglio Generale», 68 (1987) 323, 3-23.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB