Don Filippo Rinaldi in questa lettera racconta dell’udienza con il Santo Padre Pio XI il quale lo accolse con grande affabilità. Con affetto tutto paterno della vita e della mortalità salesiana volle essere informato se gli Ascritti erano o no cresciuti molto di numero, e all’udire che in Europa durante questi ultimi mesi, ne erano entrati nei vari noviziati circa 400, numero superiore alla media di prima della guerra, il suo sguardo s’illuminò della più viva compiacenza, perchè, secondo lui, è dal numero dei novizi che si misura la vitalità delle Congregazioni religiose. Raccomandò di averne gran cura, e di formarli alla pratica dei consigli evangelici e delle più sode virtù religiose secondo lo spirito del nostro Istituto: che divenissero perfetti imitatori del Ven. Don Bosco nell’amore per la gioventù povera e abbandonata, nell’attività instancabile, creatrice dappertutto di nuovi Oratori festivi e di scuole e laboratori d’ogni genere, e nello spirito di preghiera, per il quale questi due perni della vita salesiana, cioè l’amore e l’attività, sono santificati dall’unione con Dio. Infine egli raccomandò di applicare in tutta la sua estensione il sistema educativo nelle Missioni.
Periodo di riferimento: 1923
F. Rinaldi, “Udienza concessagli da Pio XI” in «Atti del Capitolo Superiore», 3 (1923) 19, 74-79.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB