Col 31 dicembre di quest’anno si compiranno due secoli dalla Canonizzazione di San Luigi Gonzaga. In alto si desidera che la fausta ricorrenza sia degnamente commemorata in tutta la
Cristianità, e che si metta in rilievo lo spirito di pietà austera e di singolarissima purezza onde l’angelico giovane ha lasciato sì mirabili esempi, per promuovere in tal modo nella gioventù del
mondo intero, della quale egli è specialissimo Patrono, un felice ritorno a quella santità di costumi, che è l’unica base solida e sicura per ogni elevazione, sia dei singoli individui, come della società in generale. Si sa infatti quanto Don Bosco fosse devoto di San Luigi Gonzaga, e con quale ardore ne zelasse la devozione.
Fin dai primi tempi del suo sacerdozio, trovandosi per qualche mese ad aiutare il suo prevosto nel ministero parrocchiale, nel battezzare i bambini imponeva a quasi tutti i maschi il nome di Luigi. Quando ebbe il suo primo Oratorio a Valdocco, vi istituì la Compagnia di San Luigi, ora estesa a tutte le Case, e molte altre ne fece sorgere in sèguito, anche nei paesi dove andava a predicare, parecchie delle quali sono tuttora fiorenti. A questo Santo volle intitolare il suo secondo Oratorio; e, fondata la Società Salesiana, lo pose tra i Patroni principali di essa.
Bisogna onorare San Luigi in questo suo centenario: sforzarsi di praticare meglio le idee di Don Bosco nell’educazione dei giovani, principalmente per quel che riguarda la bella virtù di cui il Santo fu mirabile modello.
Periodo di riferimento: 1926
F. Rinaldi, “Lettera del Rettor Maggiore” in «Atti del Capitolo Superiore» 7 (1926) 34, 441-445.
Istituzione di riferimento:
Direzione Generale SDB